ASSONNATI E SVOGLIATI
OCCASIONE PERSA PER I BIANCONEROVERDI
BOLOGNA- A questo punto e a due giornate dal giro di boa è chiara una cosa: questo Mavit (quello di ieri sera ancor di più), oltre ad essere un lontano parente di quello visto l'anno scorso, non può ambire a traguardi prestigiosi! Per una neopromossa di sicuro c'era da aspettarselo, nonostante una campagna acquisti adeguata alla categoria che, da quello che abbiamo visto, non ha ancora portato il salto di qualità che ci si aspettava. Il gioco latita e sempre di più pesa la mancanza di Falasca nella gestione dei cambi e disposizione in campo. Resta in ogni modo la consapevolezza di poter fare di più e anziché guardare avanti bisogna guardarsi indietro, onde evitare d'impantanarsi in mezzo alle sabbie mobili della zona retrocessione. Ma veniamo alla gara.
Il Mavit ancora una volta, ma ormai non più una sorpresa, parte rimaneggiatissimo, i forfait annunciati di Benegiamo e all'ultimo secondo di Reino (unico terzino attualmente arruolabile) stravolge l'assetto della squadra e costringe la new entry Mignone, abituato ad agire più a ridosso delle punte, ad arretrare in un ruolo non suo. In ogni modo, il centrocampista di Pomezia fa quel che può, proponendosi a più riprese, rimanendo spesso solo e ignorato dai compagni, che si ostinano in azioni troppo personali. La formazione di piazza medaglie d'oro appare senza una forma e priva di idee, i modesti e lenti avversari fanno la loro onesta partita, prima partono forte con un velenoso e angolato tiro respinto da Pellegrini e addirittura dopo una prima fase equilibrata in cui il Mavit tenta da fuori area senza successo, passano in vantaggio sugli sviluppi di una punizione deviata dalla barriera. Lo svantaggio non fa demordere i bianconeroverdi che, a più riprese sfiorano il gol con Donati e Alberti, che si vede parare incredibilmente un gol fatto. Le Madonne di San Luca approfittano degli attacchi a testa bassa del Mavit per lanciare pericolosissimi contropiedi. Da uno di questi nasce il gol del 2-0, clamoroso ma vero: centrocampo totalmente assente in quest'occasione, due attaccanti lanciati a rete, Rizzi ultimo uomo viene tagliato fuori, Pellegrini nulla può nell'uscita uno contro uno. A questo punto suona la sveglia, dopo qualche minuto, il Mavit riprende in mano il comando della partita e inizia ad essere più incisivo. Dopo aver ricevuto palla, Donati parte da solo e tira fuori dal cilindro un missile terra/aria di rara bellezza, palla all'incrocio e 2-1, fine primo tempo.
Il secondo tempo propone ancora una volta un Mavit che cerca di rimettere in sesto la partita,ma in maniera confusionaria, prestando i fianchi ancora alla formazione granata che agisce di rimessa in contropiede, per fortuna ci mette spesso una pezza Pellegrini,che nega almeno in 2/3 occasioni la gioia di gol praticamente fatti. Il pareggio arriva su una respinta corta del portiere su cannonata di Donati, Nini infila comodamente il tap-in. Forse ci siamo, anzi no. Ennesimo contropiede, ennesimo svarione di una difesa insolita dove Rizzi non sa dove andare a tappare i buchi, ennesimo gol preso da Pellegrini con attaccante avversario lanciato a rete da solo, non ci voleva. Il Mavit comunque non molla, sa che può portare a casa il risultato e osa sbilanciandosi per dare il tutto per tutto nel finale. E così, a circa 5 minuti dalla fine Mignone, servito da Nini, entra tranquillamente nella burrosa difesa avversaria e fa partire una gran bel diagonale che s'insacca per il 3-3. Le fasi finali sono concitate ma nessuna delle squadre riesce a prevalere. Alla fine dei conti pareggio giusto, anzi, forse sono gli avversari a poter recriminare qualcosa in più, il Mavit può soltanto ringraziare la sorte se non è capitolata.
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